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L’imprenditore Brunello Cucinelli e la biblioteca universale di Solomeo

Nel 2024, l’imprenditore del cashmere Brunello Cucinelli inaugurerà la Biblioteca Universale di Solomeo nel cuore dell’Umbria. Un “progetto per l’umanità” che conferma la sensibilità umanistica dello stilista che, appassionato di libri e di testi antichi, in questo modo ha immaginato come concretizzare il suo desiderio di creare bellezza e diffondere conoscenza a lungo termine. Ispirata dalla Biblioteca reale di Alessandria che fu la più ricca del mondo antico, la Biblioteca Universale di Solomeo accoglierà 500.000 volumi di pregio.

Un grande “tempio laico della conoscenza e della cultura”, aperto allo studio come al pubblico. Così l’imprenditore illuminato presenta la Biblioteca Universale di Solomeo, che condurrà i visitatori a viaggiare tra le opere di filosofi e altri grandi autori, completate da prefazioni contemporanee con traduzioni in italiano.

Al momento dell’apertura, il fondo dovrebbe già contare circa 35.000 libri. Ma nel tempo, l’ambizione è di raccogliere fino a 500.000 volumi scelti da un gruppo di esperti tra le opere più classiche di ogni parte del mondo, nelle cinque discipline ritenute fondamentali da Cuccinelli: la filosofia, l’architettura, la letteratura, la poesia e anche l’artigianato perché l’imprenditore, che nel progetto assumerà il ruolo di conservatore, confida nel “ritorno del artigianato nei prossimi anni”.

Tra i primi, troverà ingresso nella Biblioteca Universale di Solomeo il libro di Marco Aurelio Imperatore che, ragionando sull’importanza dei libri per lo sviluppo culturale e sociale, dichiarava: “Fondare biblioteche è come costruire ancora granai pubblici.” Parole che avranno senz’altro ispirato l’uomo per cui “i libri hanno dato il significato della vita”. Poi, ci sarà anche Il Fedone di Platone del quale l’imprenditore ha ricevuto una copia alla morte di suo zio Orlando, o ancora Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar che, come sottolinea giustamente, “parla più di anima e di esistenza” che di storia.

La sede di 2000 m2 sarà ricavata in una nobile villa settecentesca circondata da un grande parco che declina a valle, dove Cuccinelli vorrebbe piantare un orto che strizza l’occhio a quanto scriveva Cicerone: “Se avrai una biblioteca e vicino un orto non ti mancherà nulla nella vita”. Per la riqualificazione della villa e la progettazione dell’opera, un architetto umanistico, il suo grande amico Massimo de Vico Fallani, che lui considera “scherzosamente un po’ il suo Aristotele”, insieme al quale è germogliata l’idea della biblioteca, durante una delle loro lunghe passeggiate mattutine fin dal primo momento della pandemia.

La Biblioteca Universale di Solomeo

Ovviamente tutto questo avrà un costo. Ma di quello l’ideatore non ne vuole parlare. “Con la quotazione in borsa dal 2012 abbiamo potuto creare ricchezza che vogliamo investire per l’umanità. Noi dobbiamo tornare ad investire in grandi opere. Dobbiamo insegnare il sogno, il fascino della vita”, dichiara il mecenate. Ne è talmente convinto che in occasione del loro matrimonio ha regalato alle due figlie Carolina e Camilla 1.000 libri ciascuna. E già altrettanti sono pronti per i nipotini.
Il valore economico del progetto sarà certamente importante, tuttavia ciò che lo preoccupa davvero è che le generazioni future siano in grado di mantenerlo. Così, il settantenne prosegue con il suo approccio umanistico di “migliorare il presente con un occhio alle generazioni future” sempre partendo dal suo territorio, ovvero da Solomeo, un affascinante borgo sulle colline nel perugino. Già sede dell’azienda, Solomeo viene anche chiamata “cittadella del cashmere e dell’armonia” grazie alle innumerevoli iniziative di Cucinelli. Dal Bosco della Spiritualità, al ristoro del Borgo con il castello e la chiesa, alla costruzione del Teatro; dalla cantina con la vigna, alla realizzazione del Monumento alla Dignità dell’uomo, nel tempo e con tanta passione ci ha costruito un vero percorso umanistico al quale nel corso del 2024, verrà quindi aggiunto un prezioso tassello. Un’opera frutto della fondazione di famiglia, sorta nel 2010, che ha come scopo «sostenere ogni iniziativa che valorizzi la conoscenza, la tutela del territorio e dei monumenti, i principi della tradizione e i valori spirituali e quotidiani dell’uomo.»

«Le idee del Capitalismo Umanistico e di Umana Sostenibilità sono da sempre al centro dei principi di vita di Brunello Cucinelli e, a sua volta, dei valori guida dell’azienda umbra. Una filosofia che trova al suo interno alcuni valori fondamentali, tra cui la custodia del Creato, la tutela della dignità morale ed economica dell’essere umano, l’equilibrio tra profitto e dono, il giusto rapporto tra tempo dedicato al lavoro, alla vita privata e alla cura dello spirito.Si può leggere sul sito dell’azienda. Infatti, tra gli obiettivi principali della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli c’è l’impegno di restituire la dignità alla persona umana sia nell’ambito della vita familiare che di quella lavorativa. Un impegno che si concretizza nei confronti di 1.200 collaboratori diretti, che lavorano per l’azienda e non si connettono né di sabato, né di domenica, ma nemmeno dopo le 17.30 durante la settimana, in modo da poter “curare ogni giorno la propria anima”. Tra di essi nessuno è stato licenziato durante i mesi più difficili della pandemia.

Gli studiosi esaminano i rotoli della biblioteca di Alessandria 2021.Mary Evans/Scala, Firenze

Quel mattino, Brunello e Massimo si chiesero: Cosa potremmo donare al mondo che possa rimanere per i prossimi mille anni?”. La risposta venne loro dall’antichità. Dalle parole dall’Imperatore Marco Aurelio certamente, ma anche dalla memoria della Biblioteca reale di Alessandria. Fondata da Alessandro Magno per volontà del primo re d’Egitto Tolomeo I (367-282 a.C.), la grande biblioteca nacque con l’opera omnia di Aristotele che aveva insegnato ad Alessandro Magno stesso l’etica della scienza politica e la ricerca filosofica. Poi, Tolomeo II (309-246 a.C.), giunse a sollecitare tutti i sovrani conosciuti sulla Terra ad inviare ad Alessandria qualunque opera in loro possesso, di qualunque argomento, contribuendo così a fare bella, varia e grande la Biblioteca Universale. Al suo apogeo, la Settima Meraviglia del mondo antico arrivà a custodire circa 490.000 rotoli di papiro e fu per tre secoli la culla della cultura per tutti i Paesi del Mediterraneo. Nel tempo subì diversi incendi. E nell’anno 641 a.C. fu definitivamente distrutta dai Turchi.

Ecco come, da valori chiari e pienamente vissuti, Brunello Cucinelli che si sente “custode pro tempore” tutela i valori morali e le testimonianze culturali in un’ottica di Umana Sostenibilità, che abbraccia ogni sfaccettatura della vita umana: personale, spirituale e lavorativa.

Sophie Her

Saperne di più: Fondazione Brunello e Federica Cucinelli


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