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Mi rendo conto di ciò che mi fanno mangiare

In poche parole

  • È importante rendersi conto delle pratiche nocive dell’industria agroalimentare
  • Il consumatore ha degli strumenti per scegliere un’alimentazione migliore
  • Un’alimentazione buona per la salute e il pianeta, è possibile ed accessibile

Dimmi cosa mangi…
Avrete già sentito questo proverbio « dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei ». Siccome il cibo è il carburante che mettiamo all’interno del nostro corpo, dovremmo curare il più possibile la fase di produzione cosi da poter avere un’alimentazione sana e di qualità, giusto? Invece, i grossi gruppi industriali si sono inventati numerose strategie per farci perdere il contatto (e la comprensione) con quello che abbiamo nel piatto.

Pesticidi, OGM, additivi, nanoparticelle… chi più ne ha più ne metta… ci sono molte cose nel cibo che mangiamo che non dovrebbero assolutamente esserci! Abbiamo voluto alimenti perfetti e per ottenere ciò abbiamo fatto ricorso pesantemente alla chimica. Il problema è che i progressi in medicina fanno fatica ad andare di pari passo per contrastare i problemi di saluta creati da questo tipo di chimica – le cosidette « malattie di civilizzazione ».

Capire cosa abbiamo nel piatto
Tocca quindi al consumatore informarsi e usare il buon senso per scegliere gli alimenti che gli faranno del bene. Per fortuna, iniziano ad esserci molte risorse valide a disposizione per aiutarci in questa ricerca. Possiamo citare l’applicazione Yuka che ci aiuta a valutare la qualità dei prodotti alimentari che mettiamo nel carrello. In un attimo, Yuka scansiona e analizza le etichette dei prodotti per aiutarci a capire quali vanno bene e quali sarebbe meglio evitare per la nostra salute.

Per avere tutti gli elementi in mano al momento di fare la spesa, si può abbinare l’applicazione al libro « La guide all’alimentazione sana » che presenta in maniera ludica e accessibile tutte le basi per seguire un’alimentazione sana.

Agisco subito!

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